giovedì 9 dicembre 2010

Leggi sui prestiti.

-    Legge 154/92 sulla trasparenza delle operazioni bancarie:  normalizza la trasparenza nei confronti dei consumatori, degli Enti creditizi e di ogni soggetto esercitante attività di prestito e finanziamento nel territorio dello Stato.
-   Testo Unico Bancario: regolamenta l'ordinamento bancario e finanziario affermando  che la concessione di finanziamenti è permessa unicamente a Banche oppure ad Enti erogatori o intermediari finanziari che siano iscritti agli albi presso l'Ufficio Italiano Cambi.

-    Legge 300/2004 ossia il Codice di deontologia e di buona condotta per i sistemi informativi gestiti da soggetti privati in tema di crediti al consumo, affidabilità e puntualità nei pagamenti.

-    Legge 196/2003 ossia il Codice in materia di protezione dei dati personali conosciuto anche come Testo unico sulla Privacy il quale garantisce che 'il trattamento dei dati personali si svolga nel rispetto dei diritti e delle libertà fondamentali, nonché della dignità dell'interessato'

Definizione prestito.

Il prestito è  un contratto con il quale un soggetto definito creditore concede ad un altro soggetto definito  debitore una somma di denaro.
Il contratto di prestito prevede l'obbligo da parte del soggetto debitore di restituire al  soggetto creditore un  capitale di pari o maggior valore ( nel caso in cui venga applicata una percentuale d' interesse sul capitale prestato) con scadenze prestabilite e con  modalità prefissate.

Un prestito viene generalmente concesso dopo una serie di controlli preliminari sulla situazione economica e professionale del soggetto richiedente, nonché sulla sua storia creditizia, al fine  di valutare l'eventuale rischio d'insolvenza che si corre concedendo il prestito.
Un prestito può essere finalizzato o non finalizzato e può essere richiesto ed erogato per i seguenti motivi:
- per acquistare beni di consumo (automobile, abitazione, arredamento, elettrodomestici, vestiti, ecc.)

- per ristrutturare la propria casa
- per saldare altri debiti ( prestiti per consolidamento debiti)
- per ottenere un' immediata disponibilità di denaro contante (prestiti di liquidità).

Termini usati nei contratti.

Nei contratti di prestito finanziamento e mutuo, sono presenti termini il cui significato riguarda il tipo di tasso applicato nel contratto: Euribor, Irs, Spread, Taeg, Tan.

Euribor : è il tasso interbancario di riferimento utilizzato nel Paesi dell'Unione Europea. Si calcola facendo la media ponderata dei tassi d'interesse ai quali le banche operanti nell'Unione Europea cedono i depositi in prestito. L'Euribor viene calcolato giornalmente e serve come termine di valutazione per determinare i tassi variabili dei mutui.

Irs (Interest rate swap) : è il tasso interbancario di riferimento calcolato facendo la media degli Irs delle principali banche dell'Unione monetaria europea. Viene diffuso ogni giorno dalla Federazione bancaria europea e pubblicato sul giornali economici.

Spread : è il margine di guadagno fissato dalla banca ovvero è la differenza fra il tasso applicato e quello assunto come riferimento.


Taeg (Tasso annuo effettivo globale e definito anche ISC ossia  tasso che indica il costo complessivo di un finanziamento) : è il tasso che esprime il costo effettivo di un prestito. Il Taeg tiene conto di tutte le commissioni e le spese sostenute per ottenere il finanziamento e per pagare le rate (con l'esclusione delle spese e penali per l'eventuale estinzione anticipata del mutuo). Essendo un indicatore più completo della somma che si dovrà versare per rimborsare la rata, permette una valutazione corretta tra le varie offerte di prestiti e finanziamenti.
Tan (Tasso annuale nominale) : è un valore che indica esclusivamente la misura degli interessi dovuti su un prestito, senza considerare le spese. Il TAN è il tasso nominale annuo, vale a dire il tasso d' interesse che va restituito al termine dell'anno insieme alla somma ottenuta in prestito. Se, per esempio, ottengo  denaro in prestito ad un tasso mensile del 3% il TAN sarà pari a 3 moltiplicato per 12 e pertanto il tasso d' interesse alla fine dell'anno sarà pari al 36%. Questa percentuale non costituisce  tuttavia il tasso effettivo d'interesse in quanto, generalmente, la restituzione della somma non avviene al termine di un intero anno, ma  avviene tramite il pagamento di rate mensili. Il  TAN, da solo, non è quindi sufficiente a stabilire quale sia il prestito più conveniente poiché non tiene conto delle spese accessorie necessarie per accedere ad un finanziamento e quindi, per  effettuare una valutazione reale è necessario prendere in considerazione, oltre al TAN, anche il TAEG.

Come valutare un prestito.

Quando ci trova nella necessità di chiedere un prestito è opportuno valutare non soltanto l' importo della rata mensile, ma anche  considerare la spesa complessiva delle varie operazioni.
Per effettuare questa operazione, bisogna essere in possesso di informazioni dettagliate sulle singole voci che fanno parte dell'offerta di prestito e/o finanziamento che ci viene proposta:
-  I dati identificativi dell'Istituto di credito che eroga il finanziamento

-  L'importo e le modalità del finanziamento
-  Il numero, gli importi,  e la scadenza delle rate
- Il TAN (Tasso Annuale Nominale) ossia  il tasso d' interesse che va restituito al termine dell'anno insieme alla somma ottenuta in prestito, espresso in  percentuale su base annua

-  Il TAEG (Tasso Annuale Effettivo Globale) ossia il tasso che esprime il costo effettivo di un prestito, tenendo conto di tutte le commissioni e le spese sostenute per ottenere il finanziamento e per pagare le rate (con l'esclusione delle spese e penali per l'eventuale estinzione anticipata del mutuo)
- I possibili costi aggiuntivi esclusi dal calcolo del TAEG
- Eventuali oneri in caso di mora
- Le eventuali coperture assicurative aggiuntive previste per coprire il rischio di insolvenza
- Le modalità  ed eventuali penali per  estinzione anticipata o recesso del contratto
- Le eventuali garanzie richieste

Differenza tra Prestito e Mutuo.

Il prestito:

- La richiesta di un prestito nasce per scopi consumistici

- Un prestito ha generalmente breve durata
- Le somme richieste tramite un prestito sono generalmente di modesta entità tanto da non richiedere alcuna garanzia, se non in casi particolari
- I prestiti non beneficiano  di particolari sgravi fiscali  proprio perché volti a soddisfare bisogni ed esigenze non considerati primari
- I prestiti non impongono  di dichiarare lo scopo per cui si richiede il denaro, il quale può essere utilizzato dal debitore nella maniera che desidera

Il mutuo:

- Un mutuo è sempre finalizzato all'acquisto di un bene prestabilito ancor prima di chiedere il denaro in prestito
- Il mutuo ha uno scopo sociale ( come quello dell'acquisto della prima casa) e, per questo, usufruisce di particolari agevolazioni fiscali ( si possono infatti detrarre parte degli interessi dalle tasse)
- La  durata di un mutuo è medio - lunga ( anche trent'anni)
- Un contratto di mutuo, poiché prevede il prestito di una somma solitamente importante, contempla sempre la richiesta, da parte della Banca, di garanzie reali, come ad esempio l'ipoteca sulla casa.

Consulente finanziario & Promotore finanziario

Tra le professioni più hot di questo scorcio di millennio ci sono sicuramente quelle legate all’ambiente, al dorato ambiente verrebbe da dire, della finanza. Intorno al questo mondo ruotano diverse professionalità quali possono essere, solo per dirne alcune, il trader, il broker, il promotore finanziario ed il consulente finanziario. Le offerte di lavoro per promotore e consulente finanziario sono sempre, nonostante la crisi, numerose.
Ma andiamo ad osservarle un po’ più da vicino. Le due figure, quelle relative al promotore e consulente finanziario, molto frequentemente vengono confuse, quando non assimilate. In realtà, pur essendo abbastanza simili, esse hanno funzionalità diverse. Per esercitare la professione di promotore finanziario occorre superare un difficile esame regionale per l’abilitazione.
 Per diventare consulente finanziario serve invece il conseguimento di un diploma di scuola superiore e inviare, dopo aver compilato un apposito modulo, una raccomandata alla Banca d’Italia e aspettare che la stessa assegni al richiedente un numero di iscrizione al ruolo (tuttavia, con le nuove normative che regolamentano questo lavoro, anche per diventare consulente, bisogna sostenere dei corsi e fare un esame per il conseguimento dell’ abilitazione alla professione).
Se passiamo ad analizzare le funzionalità ci accorgiamo che esistono delle differenze sostanziali, ma è bene dire che spesso, approfittando dello smarrimento e della superficialità degli utenti nei confronti della finanza, la stessa persona esegue entrambi i ruoli. Il Promotore ha il compito di collocare i prodotti finanziari e utilizzare i principali strumenti finanziari, mentre il Consulente finanziario dovrebbe limitarsi a consigliare il cliente per quel che riguarda finanziamenti e mutui. Più generalmente, il Promotore finanziario è un soggetto abilitato alla raccolta (investimenti) del denaro per conto di SIM e/o Banche ed al collocamento di prodotti di investimento, mentre il Consulente finanziario si dovrebbe occupare solo di erogazione (prestiti e mutui).
Le due funzioni quindi sono, pur con qualche punto di contatto, diverse. Va da sé che la cosa più importante, nell’uno come nell’altro caso, è la competenza. La competenza e l’esperienza che vengono forgiate nei momenti di tempesta. Con la bolla speculativa d’inizio millennio in tanti si sono lanciati nel nascente, e fiorente, business dei prodotti finanziari ma, come disse una volta Galbraith: “Il bello del capitalismo è che ogni tanto accade qualcosa per cui il denaro viene separato dai cretini”. Quindi se sentite il bisogno di rivolgervi ad un consulente o un promotore finanziario cercatene uno con i capelli bianchi, figuratamente s’intende, ossia scegliete qualcuno che ha superato anche qualche crisi finanziaria e non quelli che cavalcano l’onda. E durano il tempo di una bolla. Nel sito di annunci di Lavoro è possibile proporsi come promotore o consulente o usufruire dei servigi e delle consulenze di tali professionalità.